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Terme di Montecatini

L’origine dello sfruttamento termale delle acque di Montecatini risale almeno all’epoca romana, come testimoniato da alcune statuette votive di quel periodo rinvenute nei pressi dell’attuale cratere delle Leopoldine, ma la prima notizia circa le Terme documentata per iscritto risale al 1201, quando viene menzionata in una pergamena lucchese. Di poco successiva è una missiva con cui il famoso mercante pratese Francesco Datini, inventore della cambiale, chiede notizie al suo medico sulle acque giù usate da moltissimi pazienti, dal che si deduce che, già all’epoca, dovevano essere particolarmente rinomate.
La storia ufficiale dei Bagni termali di Montecatini inizia però circa 600 anni fa, quando l’illustre medico e studioso Ugolino Simoni da Montecatini, considerato il padre della moderna idrologia, esamina in un suo scritto (De Balneorum Italiae Proprietatibus ac Virtutibus del 1417) la natura delle acque minerali e parla per la prima volta di un bagno in cui i contadini si immergevano per curare dolori agli arti ed alla schiena e di un secondo bagno usato per curare la scabbia. Viene anche citato un terzo bagno, la cui fonte è riparata da una piccola tettoia (futuro Tettuccio). L’illustre studioso fa risalire la costruzione di questi primi stabilimenti termali al 1370, anno in cui vengono eretti per decisione della Repubblica Fiorentina, cui Montecatini è a quell’epoca soggetta.
Successivamente, Michele Savonarola, medico naturalista e professore di Medicina all’Università di Padova a cavallo fra ‘300 e ‘400, parlerà delle sorgenti termali di Montecatini chiamandole Bagno Tondo, Bagno dei Cavalli e Bagno dei Merli.